A pochi giorni dall’inizio del vertice mondiale di Copenhagen, tutto il mondo attende di sapere quale ne sarà l’esito. In Italia e nel mondo sono molte le piazze e i cittadini che si stanno mobilitando per chiedere ai Grandi della terra riuniti a Copenhagen di dare una svolta significativa alle politiche contro i cambiamenti del clima. Inaspettatamente anche Babbo Natale ha deciso di "scendere in piazza" con questa lettera per i Potenti della terra.
A pochi giorni dall’inizio del vertice mondiale di Copenhagen, tutto il mondo attende di sapere quale ne sarà l’esito. In Italia e nel mondo sono molte le piazze e i cittadini che si stanno mobilitando per chiedere ai Grandi della terra riuniti a Copenhagen di dare una svolta significativa alle politiche contro i cambiamenti del clima. Inaspettatamente anche Babbo Natale ha deciso di "scendere in piazza" con questa lettera per i Potenti della terra.
Polo Nord, dicembre 2009
Cari Potenti della Terra,
sono Babbo Natale e sicuramente vi starete chiedendo come mai Babbo Natale scrive a voi.
Effettivamente in questo periodo sono molto preso dalle migliaia di lettere dei bambini di tutto il mondo ma la situazione qui è grave e mi rivolgo a voi, ex bambini che oggi governate il mondo.
Sicuramente vi ricorderete la mia casa: vivo in una graziosa casetta in mezzo al bosco, circondato dai miei amici elfi e da montagne di candida neve per ogni dove.
Da un po’ di anni, però, il meraviglioso paesaggio imbiancato che ci circonda sta rapidamente mutando sotto i nostri occhi: gli alberi non sono più pericolosamente piegati sotto il peso di cumuli di neve, in giardino spuntano qua e là pezzi di terreno “nudo” e rivoli d’acqua sempre più copiosi ci fanno sospettare che qualcosa non va.
Anche gli elfi ultimamente sono un po’ strani e girano in mutande perché, abituati a temperature polari, con qualche grado in più si sentono come ai Caraibi. Per non parlare delle renne che sbuffano tutto il giorno e mi chiedono il condizionatore per la stalla, minacciando uno sciopero per la notte di natale.
Ad essere sincero anch’io comincio ad essere insofferente e più d’una volta ho pensato di sostituire il mio tradizionale abito da lavoro (avete presente quello rosso bordato di pelliccia bianca?) con una fresca camiciola stile hawaiano su bermudone modello surfista.
Insomma, mi sono detto che se qui non si pone rimedio subito rischiamo che mi tocca sostituire la slitta con le renne con un comodo dune buggy per portare i doni la notte di natale.
Ecco perché mi sono deciso a scrivere a voi che a Copenhagen nei prossimi giorni deciderete per i bambini come sarà il loro mondo: se potranno ancora godere dell’alternarsi delle stagioni e dei suoi frutti, se avranno una casa accogliente o una baracca, se avranno ancora un luogo dove abitare o dovranno vagare alla ricerca di una patria perché la loro è stata sommersa dal mare e se potranno ancora scrivere a Babbo Natale immaginandolo nella sua casetta in mezzo alla neve del polo nord.
Cari Potenti della terra, faccio appello al bambino che è in voi per esortarvi a prendere il “toro per le corna” (scusate il francesismo ma quando “ce vò ce vò”): i cambiamenti climatici – non credo che non ve ne siate accorti – sono già qui e il tempo per le decisioni importanti sta per scadere. Voi adesso potete cambiare il corso della nostra storia: non sprecate questa occasione.
E soprattutto ricordate che i “Grandi” sono tali perché sono capaci di atti straordinari che i “Piccoli” poi, col tempo, saranno capaci di imitare (non voglio nominare nessuno perché Babbo Natale è super partes ma i Grandi della terra hanno capito, non sono mica stupidi……..).
Cari Potenti della terra, a Copenhagen pensate a noi e ai nostri bambini che ancora sognano un mondo migliore: io a loro posso solo regalare giocattoli, voi potete regalare una vita migliore!
Con immutato affetto.
Babbo Natale