E’ di qualche giorno fa un articolo pubblicato da Repubblica su una ricerca inglese sui danni ai ciclisti provocati dallo smog. Quasi non fossero sufficienti i problemi che ogni giorno deve affrontare un ciclista, ogni tanto vengono fuori notizie come questa che seminano panico e forniscono ulteriori abili a chi – amministratori, politici, semplici cittadini – cercano sempre nuove scuse per non affrontare la questione della mobilità.
E’ di qualche giorno fa un articolo pubblicato da Repubblica su una ricerca inglese sui danni ai ciclisti provocati dallo smog. Quasi non fossero sufficienti i problemi che ogni giorno deve affrontare un ciclista, ogni tanto vengono fuori notizie come questa che seminano panico e forniscono ulteriori abili a chi – amministratori, politici, semplici cittadini – cercano sempre nuove scuse per non affrontare la questione della mobilità.
Per smontare alcuni di questi alibi riportiamo, più sotto, la risposta del responsabile FIAB Bici e salute.
Per smontare alcuni di questi alibi riportiamo, più sotto, la risposta del responsabile FIAB Bici e salute.
"La ricerca di Jonathan Grigg della Barts and London School of Medicine riportata su Repubblica.it con l’articolo "Misurato" il danno da smog colpisce più i ciclisti che i pedoni” a firma di Arnaldo D’Amico, spiega che in città fa più male pedalare che camminare.
Una conclusione che appare in controtendenza rispetto a molte altre ricerche che, invece, indicano l’uso della bicicletta come favorevole al miglioramento della salute fisica e mentale.
In realtà l’indagine coordinata da Jonathan Grigg non aveva come obiettivo quello di determinare se andare a piedi o in bicicletta in città sia più o meno salutare. I ricercatori della London School of Medicine hanno valutato il pericolo derivante da inalazione delle polveri sottili in due categorie di cittadini: ciclisti e pedoni. I loro risultati ci dicono che per questo specifico fattore (l’accumulo di black carbon nei polmoni) i ciclisti rischiano di più dei pedoni ma non fanno implicazioni generali. Infatti, dire che pedalare in città fa più male che andare a piedi non tiene conto di tanti altri determinanti della salute che vanno dai benefici metabolici del movimento fisico alla ridotta incidentalità tipica dei ciclisti urbani. A nostra conoscenza il bilancio è ampiamente positivo a favore dell’uso della bicicletta in città ( e altrove) che oltre ai vantaggi per salute individuale determina anche le condizioni per un miglioramento ambientale. Infatti, avere più ciclisti in città significa proprio ridurre la concentrazione di polveri sottili diffuse dai motori a scoppio. Quindi, non si tratta di fare una scelta tra correre meno rischi andando a piedi piuttosto che in bicicletta ma trovare il modo per ridurre l’uso dell’automobile. Incentivare l’uso della bicicletta per gli spostamenti è una delle soluzioni più realistiche e se immaginiamo un futuro in cui le città saranno più a misura di pedoni e ciclisti le ricerche sulle polveri sottili non saranno più necessarie.
Una conclusione che appare in controtendenza rispetto a molte altre ricerche che, invece, indicano l’uso della bicicletta come favorevole al miglioramento della salute fisica e mentale.
In realtà l’indagine coordinata da Jonathan Grigg non aveva come obiettivo quello di determinare se andare a piedi o in bicicletta in città sia più o meno salutare. I ricercatori della London School of Medicine hanno valutato il pericolo derivante da inalazione delle polveri sottili in due categorie di cittadini: ciclisti e pedoni. I loro risultati ci dicono che per questo specifico fattore (l’accumulo di black carbon nei polmoni) i ciclisti rischiano di più dei pedoni ma non fanno implicazioni generali. Infatti, dire che pedalare in città fa più male che andare a piedi non tiene conto di tanti altri determinanti della salute che vanno dai benefici metabolici del movimento fisico alla ridotta incidentalità tipica dei ciclisti urbani. A nostra conoscenza il bilancio è ampiamente positivo a favore dell’uso della bicicletta in città ( e altrove) che oltre ai vantaggi per salute individuale determina anche le condizioni per un miglioramento ambientale. Infatti, avere più ciclisti in città significa proprio ridurre la concentrazione di polveri sottili diffuse dai motori a scoppio. Quindi, non si tratta di fare una scelta tra correre meno rischi andando a piedi piuttosto che in bicicletta ma trovare il modo per ridurre l’uso dell’automobile. Incentivare l’uso della bicicletta per gli spostamenti è una delle soluzioni più realistiche e se immaginiamo un futuro in cui le città saranno più a misura di pedoni e ciclisti le ricerche sulle polveri sottili non saranno più necessarie.
Mauro Destino
Resp. Settore Bici e Salute FIAB
Consigliere Nazionale"
Resp. Settore Bici e Salute FIAB
Consigliere Nazionale"