Per la prima uscita della stagione abbiamo voluto coccolarci un po’ e abbiamo scelto il “mare d’inverno” a Rimini, famosissima località della riviera romagnola che, a nostro avviso, è molto più bella da vivere fuori stagione…a meno che non si abbia vent’anni!
Per la prima uscita della stagione abbiamo voluto coccolarci un po’ e abbiamo scelto il “mare d’inverno” a Rimini, famosissima località della riviera romagnola che, a nostro avviso, è molto più bella da vivere fuori stagione…a meno che non si abbia vent’anni!
L’esperienza non è nuova per la nostra associazione: nel 2010 abbiamo approfittato della mostra del museo di Boston e quest’anno l’obbiettivo era la mostra degli Impressionisti. L’altro obbiettivo molto più frivolo era la SPA dell’albergo per riprendersi dal grigiore dell’inverno.
Il gruppo era numeroso: 26 persone di cui solo 5/6 hanno rinunciato alla bicicletta e si sono dedicate al completo relax.
La modalità di spostamento è stata prevista con pullman e carrello bici di Casarotto da Melegnano. Ritrovo alle 6.30, carico bici abbastanza agevole: siamo riusciti quasi a rimanere nei tempi che ci eravamo dati e poco dopo le 7 ci siamo messi in marcia. Breve tappa a Lodi per raccogliere gli amici lodigiani e poi via, verso la riviera romagnola.
A Cesena abbiamo scaricato le biciclette (fatta eccezione chi aveva deciso per altro) e di lì abbiamo cominciato a pedalare verso Santarcangelo di Romagna e poi lungo la ciclabile del parco storico naturalistico del Marecchia che a Rimini sbuca al famosissimo e meglio conservato dei ponti romani, quello di Tiberio.
A Cesena abbiamo scaricato le biciclette (fatta eccezione chi aveva deciso per altro) e di lì abbiamo cominciato a pedalare verso Santarcangelo di Romagna e poi lungo la ciclabile del parco storico naturalistico del Marecchia che a Rimini sbuca al famosissimo e meglio conservato dei ponti romani, quello di Tiberio.
12 km e siamo alla prima foratura… provvidenziale perché ne abbiamo approfittato per mangiare qualcosa: a noi la bicicletta mette appetito anche solo a guardarla.
Dopo il veloce intervento degli abili meccanici (che ci invidiano anche ai box della Ferrari) e il frugale pasto ci rimettiamo in cammino per fermarci di lì a poco per un danno a un pedale di uno dei partecipanti. Purtroppo gli abili meccanici sono dotati di tutto, tranne i pezzi ormai fuori mercato come nel caso specifico: si è provveduto quindi con una riparazione di fortuna, la classica “pezza” per cercare di arrivare alla meta. Ormai la tabella di marcia non “marciava” più e stavamo accumulando ritardo su ritardo.
I nostri amici che avevano scelto il molto più comodo pullman fino a Rimini non erano particolarmente in ambascia non vedendoci arrivare: il centro benessere dell’albergo ha supplito egregiamente alla nostra assenza.
Dopo il veloce intervento degli abili meccanici (che ci invidiano anche ai box della Ferrari) e il frugale pasto ci rimettiamo in cammino per fermarci di lì a poco per un danno a un pedale di uno dei partecipanti. Purtroppo gli abili meccanici sono dotati di tutto, tranne i pezzi ormai fuori mercato come nel caso specifico: si è provveduto quindi con una riparazione di fortuna, la classica “pezza” per cercare di arrivare alla meta. Ormai la tabella di marcia non “marciava” più e stavamo accumulando ritardo su ritardo.
I nostri amici che avevano scelto il molto più comodo pullman fino a Rimini non erano particolarmente in ambascia non vedendoci arrivare: il centro benessere dell’albergo ha supplito egregiamente alla nostra assenza.
Nei giorni precedenti la nostra gita, si erano abbattuti su Cesena e i dintorni una vera bufera di neve e poi pioggia ininterrotta per 3 giorni: il paesaggio ancora coperto dalla neve era molto suggestivo e non ci ha creato grossi problemi. Fino a quando un’inaspettata deviazione della ciclabile per lavori in corso ci ha fatto fare qualche decina di metri immersi nel fango fino alle caviglie: l’esperienza ancora ci mancava e, tutto sommato, è stata vissuta allegramente, assieme alle forature e la rottura del pedale.
Gli imprevisti, come si diceva, hanno dilatato i tempi e, arrivati in albergo, abbiamo avuto giusto qualche minuto per toglierci un po’ di fango da dosso elasciare il bagaglio nelle camere. Poi una corsa a slalom nell’affollato centro pedonale di Rimini alla volta della Rocca Malatestiana per la visita guidata delle mostre degli Impressionisti e del Caravaggio (il lato culturale della biciclettata).
Ad essere sinceri del Caravaggio c’era solo un quadro e il resto della mostra era dedicata a pittori dell’epoca, mentre la mostra degli Impressionisti aveva un buon numero di opere interessanti. Niente a che vedere, comunque, con la monumentale collezione del museo di Boston dello scorso anno!
Ad essere sinceri del Caravaggio c’era solo un quadro e il resto della mostra era dedicata a pittori dell’epoca, mentre la mostra degli Impressionisti aveva un buon numero di opere interessanti. Niente a che vedere, comunque, con la monumentale collezione del museo di Boston dello scorso anno!
Terminata la visita delle mostre, di nuovo in sella e di corsa all’Hotel Regina Elena 57 dove ci aspettava il percorso benessere nella SPA: insomma, una conclusione di giornata un po’ alla turista giapponese, ma comunque allietata da questo percorso rilassante in un albergo veramente di alto livello.
Cena, quattro chiacchiere e poi a letto. Come prima giornata poco più di 50 km: praticamente una passeggiata se non fosse stato per qualche imprevisto.
Domenica 6 marzo: appuntamento alle 8.30 per la prima colazione e alle 9.30 di nuovo in sella verso Riccione. La giornata ci ha ripagato del grigiore del sabato con un sole raggiante.
Il percorso fino a Riccione, poco meno di 10 km, è praticamente tutto su ciclabile. La città di Riccione ha un lungomare pedonalizzato, con spazio per le biciclette, veramente piacevole e il centro città è caratterizzato dal famoso viale Ceccarini che offre molteplici opportunità per lo shopping. E alcuni di noi – o meglio – alcune di noi hanno fatto girare l’economia locale.
Il percorso fino a Riccione, poco meno di 10 km, è praticamente tutto su ciclabile. La città di Riccione ha un lungomare pedonalizzato, con spazio per le biciclette, veramente piacevole e il centro città è caratterizzato dal famoso viale Ceccarini che offre molteplici opportunità per lo shopping. E alcuni di noi – o meglio – alcune di noi hanno fatto girare l’economia locale.
Alle 11.30 si ritorna verso Rimini: il lungomare è sempre molto piacevole in bicicletta e alcuni preferiscono cercare qualche posto vista mare per un pranzo veloce a base di piadina. Fuori stagione non è impresa facile ma, pedala che ti pedala, alla fine riusciamo a trovare il bar/ristorante Nettuno : una costruzione circolare, con ampie vetrate e terrazza sull’immensa spiaggia di Rimini.
Sono ormai passate le 14, foto di rito sulla sterminata spiaggia deserta e poi verso l’albergo. Un’ultima occhiata al contachilometri, prima di caricare la bici sul carrello del pullman: 72km in due giorni, un inizio veramente “soft” per la stagione cicloturistica 2011!
Sono ormai passate le 14, foto di rito sulla sterminata spiaggia deserta e poi verso l’albergo. Un’ultima occhiata al contachilometri, prima di caricare la bici sul carrello del pullman: 72km in due giorni, un inizio veramente “soft” per la stagione cicloturistica 2011!
Recupero bagagli, carico bici e in quasi perfetto orario sulla tabella di marcia, un saluto a Rimini e via verso casa.
Altre foto qui.