In una calda e afosa domenica estiva, forse la prima di questa stagione un po’ curiosa (ma situazione cui siamo destinati ad abituarci, causa cambiamenti climatici in corso), o ci si rifugia a casa con un ventilatore o l’aria condizionata "a palla" – per chi la possiede – , o si cerca un posto all’aperto dove trovare un po’ di refrigerio.

In una calda e afosa domenica estiva, forse la prima di questa stagione un po’ curiosa (ma situazione cui siamo destinati ad abituarci, causa cambiamenti climatici in corso), o ci si rifugia a casa con un ventilatore o l’aria condizionata "a palla" – per chi la possiede – , o si cerca un posto all’aperto dove trovare un po’ di refrigerio.

Noi abbiamo optato per la seconda scegliendo un percorso in bicicletta adatto al periodo estivo: la Val Cavallina e il Lago d’Endine  (il percorso) nella provincia di Bergamo.


 

La formula: treno+bici, fino a Bergamo e poi di lì lungo un percorso in gran parte su piste ciclabili o strade molto poco trafficate, fino ad arrivare ad una spiaggetta a Monasterolo del Castello sul lago d’Endine.

 

 

 

 

Il percorso è di circa 70 km andata e ritorno (dalla stazione di Bergamo), con una serie di saliscendi -in pochi casi impegnativi – in linea di massima accessibili a tutti; è in gran parte ombreggiato e con fondo stradale asfaltato, fatta eccezione qualche tratto di sterrato.
La segnaletica dedicata al percorso è talvolta non troppo chiara e in un paio di casi ci siamo ritrovati su strada provinciale o statale (non particolarmente trafficate, almeno in quella giornata e orario).

Unico neo della giornata il ritorno in treno da Milano Porta Garibaldi dove, saliti su un treno passante diretto a Lodi, scopriamo che invece terminava la sua corsa alla stazione di Rogoredo: il personale ci ha comunicato che la domenica gli orari cambiano ma non aggiornano i tabelloni! 
Poi, alla stazione di Rogoredo una "solerte" giovane capotreno, che molto evidentemente non conosceva ancora le modalità di trasporto bici, non voleva farci caricare le biciclette sui treni. La nostra conoscenza dei nostri diritti di viaggiatori con bici e la nostra determinazione, però, l’hanno convinta che era meglio non insistere e siamo arrivati a Melegnano senza più problemi.